Lotta agli OGM

Qualche giorno fa alcune centinaia di attivisti dell'associazione Ya Basta sono entrati in un campo in Friuli dove si coltivava mais geneticamente modificato. Prima che arrivasse la polizia, sono riusciti a fare una bella passeggiata sotto la calura estiva, distruggendo completamente la coltivazione. Gli attivisti sono intervenuti in tempo, prima della fioritura delle piante, quando maggiore diventa il rischio di impollinazione. e quindi di contagio, per i campi limitrofi.

Subito è scattata la bagarre, da destra come da sinistra, frasi come "non si risponde all'illegalità con l'illegalità", "noi di Slow Food avevamo fatto già decine di denunce ma non si può scadere nell'illegalità" e via andando, unica voce fuori dal coro il governatore leghista del Veneto Zaia, ex ministro dell'agricoltura e strenuo avversario degli OGM.

Peccato che tutti questi difensori della legalità si siano scordati che in Italia le coltivazioni GM sono vietate per legge e che il proprietario del campo aveva piantato, in comune accordo con la multinazionale Monsanto, il mais trasgenico come pura provocazione, pubblicizzandolo con articoli e comunicati. Cosa hanno fatto le autorità giudiziarie? Nulla, hanno perso tempo, in sequestri, analisi, carte, ricorsi, con il rischio sempre più forte di contagio delle colture della zona. Fino a quando non sono intervenuto i ragazzi di Ya Basta, forse più interessati alla salute dei cittadini rispetto alle persone che ci governano e amministrano.