Parlando della recente Festa de Borg, che quest'anno aveva come tema la "transumanza di popoli e culture", l'articolista definisce il libro come "un esempio di quando la globalizzazione si amalgama alle tipicità locali", e di come nelle ricette "gli ingredienti equosolidali siano perfettamente utilizzati nelle ricette della tradizione romagnola e viceversa i sapori locali si ritrovino nei piatti del mondo".
Speriamo che tra i tanti partecipanti alla festa, qualcuno si sia fermato allo stand dei libri e si sia portato a casa un pezzo di migranti, pronto a scoprire sapori dal mondo e prodotti a km 0, partecipando così alla crescita di piccole realtà e di un'agricoltura più sostenibile.
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